Carie e denti da latte: qualche piccola regola per evitale

Il 5 febbraio si festeggia la giornata mondiale della Nutella. Questa crema in tutte le sue versioni e varianti deve il suo successo mondiale al suo sapore inconfondibile estremamente goloso. La passione per la Nutella accomuna grandi e piccini, ma è proprio sui più piccoli, a cui fa molta gola, che può indurre lo sviluppo di carie sui dentini da latte anche nei primi anni dell’infanzia.

Ma perché gli zuccheri in generale sono sempre additati come i responsabili dello sviluppo delle carie? Come lavorano i batteri responsabili della carie?La carie è una malattia multifattoriale colpisce sia adulti che bambini e si associa alla presenza di 4 principali fattori: batteri, zuccheri, fattori predisponenti, tempo. I batteri che vivono nella bocca e convivono con l’individuo sono normali commensali del cavo orale che non possono essere eliminati, in quanto portatori di numerosi effetti positivi. Esistono però processi o condizioni che possono alterare questi fini equilibri e slatentizzarne il potenziale patogeno: quando questo si verifica nel cavo orale, essi portano all’insorgenza della carie. La carie pertanto è una patologia infettiva per la quale, a causa del mutarsi delle condizioni, batteri normalmente non nocivi provocano dei danni.

In un dente nelle condizioni di salute normale, i batteri presenti nel cavo orale debbono prima penetrare attraverso lo smalto, barriera naturale a matrice cristallina altamente mineralizzata, che in presenza di acidità può però solubilizzarsi. I batteri, nutrendosi dei residui alimentari (principalmente zuccheri) producono metaboliti a pH acido che determinano dei varchi nello smalto, che viene ad assumere un aspetto poroso (white spots): si parla in questi casi di carie superficiale, sempre asintomatica.

Quando lo smalto viene totalmente oltrepassato, i batteri trovano la dentina, tessuto con maggiore contenuto organico. In questa fase il processo carioso può procedere più speditamente, creare una cavità e iniziare a dare qualche sintomo di sensibilità al freddo e al caldo.  Infine nel momento in cui il processo carioso si avvicina al tessuto pulpare, batteri e prodotti tossici del processo di degradazione attraverso i tubuli dentinali possono attivare processi infiammatori, e compare la sintomatologia dolorosa vera e propria denominata come pulpite ossia infiammazione acuta della polpa dentaria.

È importante preservare e curare i denti da latte?

Spesso avrete sentito dire “Non vale la pena curare un dente da latte, tanto cade!”; ma non è così. Pensare che denti da latte cariati non debbano essere curati perché destinati a cadere è un errore. I denti da latte, quando non totalmente compromessi, vengono curati come quelli permanenti, rimuovendo il tessuto cariato e ricostituendo l’integrità del dente.Queste cure:

  • Consentono di mantenere una normale masticazione, evitando l’insorgenza di dolori e infiammazione
  • Permettono un normale sviluppo dei denti definitivi mantenendo lo “spazio” nelle arcate dentarie per i denti definitivi che verranno

8 consigli a mamma e papà per prevenire la carie dentale nel bambino

Vediamo qualche consiglio pratico per prevenire la carie nei bambini piccoli.

  • Gli alimenti da usare con moderazione non sono solo quelli a base di zucchero ma anche tutti quelli con una base acida: patatine fritte, pane, succhi di frutta, latte e altri alimenti sono altrettanto dannosi quanto le caramelle. Attenzione,
    inoltre, alla frequenza di assunzione. Se possibile preferire merende dolci cucinate in casa che contengono zuccheri meno raffinati e una minor quantità di saccarosio.
  • Non far addormentare il bambino con il biberon contenente bevande zuccherate: esiste una specifica forma di carie devastante provocata da questa abitudine. Evitare altresì di intingere il ciuccio o la tettarella nello zucchero o nel miele. Fare molta attenzione all’igiene di accessori che il bambino mette in bocca: il ciuccio, la tettarella del biberon, eventuali apparecchi ortodontici vanno lavati e disinfettati spesso. Evitare lo scambio di posate con i genitori per non passare ai piccoli i propri batteri.
  • Non appena al bambino spuntano i denti, pulirli dopo ogni pasto, anche se il piccolo viene ancora allattato.
  • La pulizia del cavo orale non significa solo spazzolare i denti ma anche pulire gli spazi tra un dente e l’altro: insegnare al bambino a usare il filo interdentale è un’ottima idea quando avrà l’età adeguata per riuscirci.
  • I bambini devono imparare prima possibile a lavarsi i denti da soli; seguirà una spazzolata da parte dei genitori, almeno fino all’età di 7 o 8 anni.
  • Spazzolare i denti almeno due volte al giorno, per almeno 2 minuti.
    Se le manovre di igiene orale vengono eseguite correttamente possiamo concedere al nostro piccolo qualche dolciume in più.
  • Utilizzare sempre un dentifricio contenente fluoro, almeno 1000ppm come raccomandato dalle linee guida del Ministero della Sanità.
  • Effettuare la prima vista dal dentista pediatrico già a 3-4 anni seguendo i consigli del nostro precedente articolo ( bambini-e-prima-visita-dal-dentista). In questo modo si instaurerà un rapporto familiare con la figura del dentista e per il bambino diventerà una visita routinaria senza ansie.

Quindi piccole regole ma dal risultato certo. Niente spazzolino niente cioccolata!

Dr.ssa Todesca Mariavittoria

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